Nata nel 1981 a Pordenone e oggi divisa tra Milano e Trieste, dove si è laureata in Filosofia, Federica Manzon nel 2024 ha vinto il Campiello con Alma, il suo quinto romanzo, nel quale la protagonista è “costretta” dall’eredità lasciata dal padre, a tornare nella città natale (Trieste, mai citata ma riconoscibile) e a fare così i conti con il suo complicato rapporto con le radici. Nel romanzo identità, memoria e Storia (personale, familiare, di una terra di confine e dei conflitti nei vicini Balcani) si intrecciano: Trieste diventa così un punto di vista da cui provare a capire chi siamo e dov’è la nostra casa. Sostiene la scrittrice che “le radici non siano laddove siamo nati o una discendenza di sangue ci riporti: le radici sono dove sentiamo di appartenere». La passione per i libri in cui da ragazza trovava “un luogo di seconda amicizia”, è diventata poi percorso professionale: da editor di Mondadori alla collaborazione con Scuola Holden di Torino e con Pordenonelegge, fino all’attuale incarico di direttrice editoriale di Guanda.

La scrittrice triestina è stata premiata per la Civiltà Veneta per la sua opera letteraria nella quale vengono magistralmente esplorate le tensioni tra identità, memoria e appartenenza. Trieste, città di confine, spesso evocata, diventa simbolo delle incertezze e delle sfide dell’esistenza umana.

le foto della cerimonia

Cartella Stampa

Scarica il comunicato stampa della 44esima edizione del Premio Masi.

LA STORIA DEL PREMIO

Il riconoscimento è nato nel 1981 con il Premio Masi Civiltà Veneta, conferito a personalità originarie delle Venezie che si sono distinti nei campi della letteratura, dell’arte, del giornalismo, della scienza, dello spettacolo e dell’economia.