Nato a Reggio Emilia nel 1940 ma veneziano d’adozione (in Laguna ha studiato Belle Arti e qui dimora), Fabrizio Plessi è autore di installazioni, videotape e performance, che da metà anni Settanta hanno il riconoscimento internazionale come nuova forma d’arte: la videoscultura.

Le sue installazioni combinano monitor con strutture di legno, ferro, pietra, oggetti, e fondono suoni, immagini, luce e movimento. Le sue opere sono presenti nei più importanti musei di arte contemporanea del mondo e, dal 2013, al Brennero, è aperto il Museo Plessi, al cui centro c’è “L’anima della natura”, l’installazione creata nel 2000 per l’Expo di Hannover.

L’artista riceve il Premio per la Civiltà Veneta per la sua opera che fa convivere la tradizione artistica con il cangiante tecnologico. Le sue testimonianze sull’umanizzazione delle tecnologie e le numerose realizzazioni lo consacrano pioniere e maestro della videoarte e delle videoinstallazioni a livello internazionale.

le foto della cerimonia

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LA STORIA DEL PREMIO

Il riconoscimento è nato nel 1981 con il Premio Masi Civiltà Veneta, conferito a personalità originarie delle Venezie che si sono distinti nei campi della letteratura, dell’arte, del giornalismo, della scienza, dello spettacolo e dell’economia.