Al momento stai visualizzando 44° Premio Masi: Cerimonia di Premiazione
  • Autore dell'articolo:
  • Categoria dell'articolo:News

La cerimonia a Monteleone21: un dialogo tra cultura e territorio per riflettere su identità, progresso e le sfide nel mondo contemporaneo

Si è tenuta ieri, venerdì 24 ottobre, la cerimonia di premiazione del 44° Premio Masi a Monteleone21, dopo la tradizionale firma della botte di Amarone nelle storiche cantine nel cuore della Valpolicella.

I cinque premiati – Alberto Bombassei, imprenditore vicentino, Fabrizio Plessi, artista internazionale e Federica Manzon, scrittrice triestina per il Premio Masi Civiltà Veneta; José Vouillamoz, ampelografo e genetista svizzero per il Premio Internazionale Masi Civiltà del Vino; Gilles Kepel, politologo francese, per il Grosso D’Oro Veneziano – sono stati i protagonisti del talk moderato dal giornalista Alessandro Milan.

Sandro Boscaini, Vicepresidente della Fondazione e Presidente Masi, ha introdotto la cerimonia dal Fruttaio Monumentale del nuovo polo enoturistico ed esperienziale di Masi: “Monteleone21 è la nuova casa dell’Amarone, ma anche uno spazio in cui il vino dialoga con le arti e la cultura. Oggi qui celebriamo non solo l’eccellenza del territorio, ma la capacità del Veneto di interpretare le sfide del mondo contemporaneo”.

Milan, invitando i premiati sul palco dell’Agorà, è entrato subito nel vivo della conversazione introducendo il fil rouge di questa edizione: “Progresso e conflitti: paradossi del presente”.

Il tema, sviluppato durante la tavola rotonda, ha esplorato una delle grandi contraddizioni del nostro tempo: se da un lato guerre e conflitti nascono dal bisogno di affermare un’identità, dall’altro i rapidi cambiamenti sociali, economici, culturali, climatici e tecnologici – comprese le trasformazioni introdotte dall’intelligenza artificiale – costringono l’uomo a confrontarsi con la paura di perderla o, al contrario, a costruirne una nuova. In questo scenario, la dimensione tecnologica emerge come forza da governare consapevolmente, affinché non sfugga al controllo dell’uomo ma resti strumento del suo progresso. Allo stesso modo, i confini geografici, oggi più fluidi, diventano spazi di frattura ma anche di ridefinizione, richiedendo scelte consapevoli per trasformare i conflitti in opportunità di crescita, adattamento e innovazione.

Su queste riflessioni si sono confrontati i premiati.

Gilles Kepel, profondo conoscitore delle dinamiche internazionali, ha messo in luce le fragilità del Medio Oriente come specchio delle tensioni globali, offrendo una riflessione attuale sul quadro geopolitico e richiamando l’urgenza di un sapere capace di guidare il progresso tecnologico verso la comprensione tra i popoli, anziché verso nuovi squilibri.

Federica Manzon ha riflettuto il valore dei confini, oggi divenuti insieme luogo di incontro e di rottura, e il rapporto tra creatività e intelligenza artificiale come nuovo terreno di confronto tra libertà e limite, evidenziando come l’uomo debba confrontarsi con la costruzione o il rischio di perdita dell’identità.

Fabrizio Plessi ha posto l’accento sul ruolo dell’arte come linguaggio universale capace di ricomporre le differenze, interpretando la tecnologia non come minaccia ma come strumento per restituire emozione e umanità al contemporaneo.

José Vouillamoz ha rivolto l’attenzione al mondo del vino, dove le sfide del cambiamento climatico e delle tensioni commerciali globali impongono di coniugare innovazione scientifica e tutela della biodiversità, in un costante equilibrio tra progresso e tradizione.

Intervenuto con un messaggio video, Alberto Bombassei ha ricordato le sue radici venete e il valore dell’innovazione come ponte tra passato e futuro, in grado di accompagnare l’uomo nella gestione dei mutamenti globali e locali.

Dopo il talk show è stata conferita a Sergio Valente, importatore di Masi a Taiwan, la Targa Giorgio Boscaini, riconoscimento da oltre quarant’anni che premia l’amicizia, la collaborazione e il contributo al successo del marchio e alla promozione dei valori veneti.

A conclusione dell’evento, ai premiati per la Civiltà Veneta e la Civiltà del Vino sono state consegnate le pregiate bottiglie di Amarone Costasera, realizzate da maestri vetrai veneziani serigrafate in oro, mentre a Gilles Kepel è stato assegnato il Grosso Veneziano, creazione in oro del maestro orafo Alberto Zucchetta.