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A due giovani pianisti emergenti le borse di studio istituite per il concorso di Lazise

Un concorso per incentivare le giovani promesse mondiali del pianoforte e i pianisti emergenti già proiettati sulla scena internazionale. Amadeus Competition è stato ideato e istituito nel 2019 dall’Accademia Amadeus in collaborazione con il Comune di Lazise, raccogliendo l’esperienza trentennale maturata dai suoi fondatori, i pianisti Valentina Fornari, ora direttore artistico concorso, e Alberto Nosè. Quest’anno Amadeus Competition ha celebrato a  dal 22 al 26 marzo scorsiLazise la sua terza edizione dal 22 al 26 marzo scorsi, articolata in due sezioni – il Premio Amadeus riservato ai pianisti fino a 35 anni e l’International Amadeus Piano Competition suddivisa in sei categorie per pianisti fino a 25 anni. Una novantina i partecipanti, provenienti da tutto il mondo (Armenia, Canada, Israele, Taiwan, Corea del Sud, Turchia, Cina, Giappone, Russia) e da quasi tutti i Paesi europei, il più giovane dei quali dell’età di sette anni (la canadese Lee Charlotte Yan Fung). A giudicare i giovani pianisti una giuria internazionale composta dai maestri Alberto Nosé (Italia), Giuseppe Andaloro (Italia), Vovka Ashkenazy (Russia), Maria Murawska (Polonia), Aki Kuroda (Giappone).

La manifestazione gardesana si propone di offrire un’occasione di crescita non solo musicale ma anche umana ai giovani musicisti avviati alla carriera pianistica. Il concorso vuole incentivare, attraverso il confronto, la voglia di fare musica insieme e di condividere un palcoscenico su cui esprimere il talento e portare alla ribalta le capacità musicali e artistiche. È proprio con questo spirito che la Fondazione Masi ha dato la sua adesione alla terza edizione, istituendo il Premio speciale della Critica con in palio due borse di studio da destinare, la prima ad uno dei tre finalisti del Premio Amadeus, e l’altra ad uno dei vincitori del premio a categorie. Una scelta, quella della Fondazione, che rientra appieno nelle proprie finalità istituzionali a favore della cultura del territorio, e in particolare della musica, come attesta il sostegno dato negli anni a progetti collegati alla promozione della musica veneta.

A formare la giuria, che nella serata finale ha designato i due vincitori del premio Masi il concertista e conduttore di Radio Classica, Luca Ciammarughi, il musicologo e bibliotecario-conservatore dell’Accademia Filarmonica di Verona, Michele Magnabosco, e la musicologa e critica musicale Luisa Sclocchis. Le due borse sono state attribuite al sedicenne abruzzese Denny Costantini, vincitore della categoria D, e al polacco Adam Kałduński, vincitore assoluto del Premio Amadeus nel concerto conclusivo in cui si è confrontato con gli altri tre finalisti (nell’ordine di classifica), il cinese Junhui Chen  e i due italiani Michelle Candotti e Pierpaolo Buggiani. Kałduński, cui sono andati i 4000 euro del Premio Amadeus, è risultato vincitore anche del Premio del Pubblico e dei tre riconoscimenti in memoria di Giuseppe Peretti, per l’Album digitale e “Mezzano romantica”.